domenica 16 giugno 2013

Burocrazia portami via

L'altro giorno ho visto uno spezzone di Otto e Mezzo, ospite Roberto Fico del Movimento 5 stelle. Una cosa mi ha colpito dell'argomentazione del bel Fico: l'enunciazione del principio di ridondanza.
Ma partiamo dal principio. Forse qualcuno avrà letto che il Movimento è in queste ore in grande affanno per le dichiarazioni di una senatrice, Adele Gambaro, che ha accusato Grillo di aver causato, con i suoi toni apocalittici, lo scarso risultato del movimento alle recenti elezioni comunali. Se non avete sentito nulla di tutto ciò vuol dire che vivete in una grotta del Caucaso.
Comunque, dopo queste dichiarazioni, Grillo ha sbraitato come al solito e Gambaro è stata messa all'indice come traditrice prezzolata (dal PD probabilmente, anche se non è stato ancora specificato).
E qui veniamo al bel Fico. Alla domanda di Gruber su cosa ci fosse di tanto scandaloso nelle dichiarazioni della senatrice il nostro ha risposto candidamente che uno la sua opinione la può anche avere, ma prima di esternarla bisogna parlarne in riunione.
A parte il solito vizietto italiano che si può riassumere nella formula: "i panni sporchi li laviamo in famiglia, e senza diretta streaming" mi è venuto spontaneo chiedermi quali fossero le implicazioni delle risposte del bel Fico.

In pratica, da quel che ho capito, la trafila andrebbe più o meno così:
  • Succede qualcosa.
  • Tizio ha qualcosa da dire su questo qualcosa.
  • Si fa una riunione e si vota quale opinione dare in caso di intervista.
  • Tizio non è proprio convinto al 100% della linea votata in assemblea quindi nell'intervista che rilascia si discosta leggermente.
  • A questo punto si indice una nuova assemblea per votare se Tizio si è discostato troppo dalla linea.
  • In caso affermativo si indice una nuova assemblea per votare se Tizio ha violato le norme di condotta o meno.
  • In caso affermativo si indice una nuova assemblea per votare se espellerlo con votazione sulla rete o in assemblea dei parlamentari.
  • Se, grazie a Dio, vince la prima opzione ci si può anche fermare, altrimenti occorre una nuova assemblea per votare l'espulsione.
Il tutto inframmezzato da numerose assemblee per votare su cosa mangiare nella pausa pranzo tra le assemblee.

Ora, anche volendo condensare più votazioni nella stessa assemblea (cosa che vedo difficile, immagino che ognuno vorrà dire la sua nell'assemblea visto che resta l'unico luogo dove poterla dire senza che venga convocata un'assemblea per espellerti) ci si perde comunque una giornata di lavoro, così a occhio.

E questa non è democrazia, questo è un ingolfamento burocratico che porta solo lentezza nelle decisioni, con il rischio di generare un effetto domino. Cosa che sta appunto avvenendo in questi giorni.
La democrazia sarebbe lasciar dire alle gente quel che pensa (nei limiti della decenza, ovvio), in altre parole un sano esercizio di democrazia non è la convocazione di assemblee una dietro l'altra finché queste non votano quello che va bene a te; è, semplicemente, saper applicare una buona dose di buonsenso.

giovedì 13 giugno 2013

Il travaglio del nuovo Travaglio.

Vi ricordate quando Travaglio era ancora un buon giornalista, attento ai dati, alle fonti, al porgere sempre la seconda, scomoda domanda? Ecco, negli ultimi periodi, complice l'ascesa del M5S, a cui il nostro Marco ha promesso fedeltà in saecula saeculorum giurin giurello amen, pare aver dimenticato quali siano i presupposti oggettivi su cui l'informazione dovrebbe basarsi. Un esempio? Analizziamo insieme questo video:



Perché Travaglio racconta balle? Basta ascoltare quello che dice, e ricordarsi qualche semplicissimo fatto di cronaca che lo smentisce manco fosse un Emilio Fede qualsiasi.

"Sono andati con un programma già scritto di 8 punti"
Ma non era questa la richiesta del M5S? Non erano loro quelli che "Noi non votiamo i partiti, noi votiamo le idee"? Il PD si è adattato: ha scritto il programma ed ha detto al M5S "Questi sono i nostri punti in comune, possiamo lavorare su questi". Considerando che il PD era l'unico partito coi seggi sufficienti a poter formare un Governo (le uniche due coalizioni di Governo stabili che potevano formarsi erano PD+M5S e PD+PDL, i numeri non ammettono altre interpretazioni), un'altra via non esisteva. Ed il M5S, di fronte a quel programma, non ha avanzato alcuna proposta di cambiamento: ha detto "No grazie, il programma non ve lo votiamo perché non ci piace" (salvo poi accusare il PD di aver copiato gli 8 punti dal Movimento, al che sorge spontanea la domanda: come fa a non piacervi qualcosa che hanno copiato da voi?).

"Il governo monocolore, PD/Vendola, che aveva già i ministri fissati."
Ricordiamo un presupposto base: quelli del M5S hanno portato avanti una campagna elettorale a dire che "Non veniamo per occupare le poltrone", ed hanno passato le prime due settimane di lavori parlamentari a ribadirlo quando si vociferava che il PD avesse proposto la presidenza della Camera ai grillini (si era fatto il nome di Marta Grande) per cominciare a cercare un'intesa di governo. Però eccoci qua, quando il PD prende atto che col M5S non si può dialogare sul tema dell'assegnazione dei ruoli istituzionali e forma il proprio governo, Travaglio lo accusa di dispotismo. Non è colpa del M5S che ha chiuso tutte le porte chiudibili, è colpa del PD che non s'è messo a strisciare per passare sotto le porte.

"Rileggetevi quegli 8 punti: [...] farfugliamenti sul finanziamento ai partiti, non c'era nemmeno la parola abolizione"
Perché sarebbe dovuta esserci la parola "abolizione"? Il PD ha proposto una riforma delle norme sul finanziamento pubblico, e non l'abolizione, per un motivo preciso: l'abolizione del finanziamento pubblico equivarrebbe a vendere i partiti alle lobby che hanno i soldi per mantenerli. Sappiamo tutti cosa ha potuto fare Berlusconi nel suo PDL grazie ai soldi di mamma Mediaset. Vogliamo che tutti i partiti diventino così?

"Ma soprattutto c'era la parola 'web' e 'wi-fi' spalmata un po' dappertutto."
Marco, d'accordo tutto, ma inventarsi le cose di sana pianta è un po' troppo anche per te. Nel testo degli 8 punti del Governo Bersani le parole da te citate non sono presenti. Nemmeno una volta. Neanche una sola.

"E intanto facevano scouting."
E così siamo passati anche alla diffamazione, affermando che il PD si fosse messo a comprare i parlamentari del M5S. Anche qui, senza prova alcuna.