domenica 29 dicembre 2013

Anno nuovo, vita nuova

Pare proprio che questo pazzesco 2013 stia arrivando alla chiusura, tra l'altro allietata dall'epico scontro Gramellini-Grillo, era dai tempi delle guerre puniche che non si assisteva a nulla di così emozionante.

Potrei dire che sia stato un anno di alti e bassi in politica ma sappiamo tutti che è stato un anno quasi esclusivamente di bassi. Tolte le elezioni primaverili di cui si è parlato fino alla nausea le "emozioni" comunque non sono mancate.
L'epopea di Berlusconi sembra avvicinarsi alla fine, almeno per il momento, quei bastardi del PD si sono ostinati a non dargli un salvacondotto, né la mummia di Napolitano gli ha concesso la grazia. A questo punto qualcuno che ha titolato per mesi sugli intrighi di palazzo per salvare l'ex-cavaliere dovrebbe quanto meno farsi un'analisi di coscienza. Ma sappiamo tutti che non accadrà. Per il resto io sono curioso di vedere come la svangherà questa volta il presidente più amato degli ultimi centocinquant'anni.

In compenso sembra che il PD finalmente abbia cominciato a capire come si fa politica in questo paese: stando simultaneamente al governo e all'opposizione. Incredibile il carpiato sulle slot-machines ma altrettanto, se non più, incredibile l'ultimatum di Renzi a Letta: se non ti va bene cosa fa il governo fallo cadere, non fare belletti degni della Lega Nord.

L'ultimo dell'anno sarà poi allietato non da uno ma da ben due discorsi di fine anno, uno pieno di ovvietà e l'altro pieno di ovvietà pronunciate con un tono di voce sensibilmente più alto. Finalmente l'offerta dei palinsesti varia. Personalmente mi sento di consigliare il secondo solo a chi abbia parecchio pelo sullo stomaco o pulsioni masochistiche. Anche perché da quello che si è detto pare che verrà citato Pertini, quindi sarà solo un lungo aneddoto di quand'era partigiano (povero Pertini, in questi giorni sembra che tutti gli idioti del paese facciano a gara per citarlo, se fosse vivo forse rimpiangerebbe di aver liberato l'Italia dal fascismo).
Esilarante poi l'annuncio del discorso, che sarebbe tenuto dal "vero presidente", si attendono quindi manifestanti con cartelli "vogliamo Rodotà" che bruciano tessere del M5S in piazza urlando che il movimento è morto. Tra l'altro almeno Berlusconi era presidente del Milan, Grillo di che cazzo è presidente?

Poveri noi, siamo già quasi arrivati al punto di guardarci indietro e dirci: "Ti ricordi quando c'era Berlusconi? Almeno lui raccontava barzellette che una volta su dieci facevano ridere" e sono passati neanche due mesi da quando la sua presenza ha cominciato ad affievolirsi.