domenica 29 settembre 2013

Morto e risorto?

Lunedì Enrico Letta si presenta al Senato per chiedere la fiducia con un discorso durissimo sull'indipendenza della magistratura, sulla necessità di rispettare le sentenze e sull'obbligo stringente di far quadrare il bilancio senza trucchetti tipo aumento della benzina o tasse sul tabacco.
A sorpresa l'aula gli vota la fiducia. A favore sono un inaspettatamente granitico PD, il manipolo di Sel, i transfughi grillini del gruppo misto (ingrossati dai compagni di avventura di Luis Orellana), Scelta Civica e un piccolo gruppetto di senatori del PDL in fuga, timorosi di non essere ricollocati nelle liste delle future elezioni per i quali si parla di un possibile ingresso nel partito di Mario Monti.
Con il sostegno dei senatori a vita il governo Letta bis può partire contando su 164 voti a favore, la fiducia alla camera è solo una semplice formalità.

Ponendosi su basi così solide Enrico Letta può comporre un governo di scopo, riconfermando quasi tutti i ministri ad eccezione di quelli del PDL, per fare la legge elettorale e mettere al sicuro i conti. Pochi punti che vengono sbrigati con rapidità permettendo agli italiani di tornare al voto a maggio dell'anno prossimo in uno scenario dove i populisti di varie fogge vanno incontro ad un netto ridimensionamento.

Sembra un sogno... oppure no?


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