Beppe Grillo una volta non aveva un buon rapporto con la
tecnologia, alcuni di noi ricordano ancora quando sfasciava computer a
martellate sui palchi dei suoi spettacoli nel lontano 2000. Ora sembra che
tutto sia cambiato: Grillo santifica la rete e tutti i suoi annessi come
salvatori dell'umanità e promette un futuro in cui la tecnologia ci renderà la
vita più semplice. Da luddista (per quanto il termine sia improprio)
irriducibile a modernista impenitente.
Ma è davvero così?
Ovviamente no, altrimenti io non sarei qui a scriverci sopra
né ci sarebbe qualcuno a leggere.
Questo perché Grillo non è un modernista, non lo è mai
stato, e con ogni probabilità non lo sarà mai. Perché a Grillo la scienza non
piace: ti complica la vita, ti costringe a ammettere la tua ignoranza e sta
sempre lì ad infilarsi nella tua utopia bucolica. Significativo è che Grillo e
il MoVimento sono pervasi da questa corrente anti-scientifica e oscurantista
fino al midollo. In campagna elettorale sono stato informato che i detersivi possono essere rimpiazzati da una semplice palla di ceramica, che mia madre che si fa la mammografia regolarmente è solo
un'allocca vittima delle case farmaceutiche, e che bisogna rifiutare
dei vaccini, colpevoli di causare autismo nella peggiore delle ipotesi (o far
diventare i bambini omosessuali) o di esser nulla di più che acqua fresca
propinata in maniera truffaldina nella migliore. Grazie al MoVimento e alle sue
"parlamentarie" ho scoperto con gioia che esistono donne eco-compatibili, gente che si fa il
detersivo in casa con piante di limoni e che dovrei bere il mio piscio, giusto
per dare qualcosa da fare ai miei reni che altrimenti si annoiano. Anche
andando a vedere cosa diceva anni fa Grillo ho potuto scoprire cose
affascinanti: mentre gli voltavo le spalle pomodori OGM hanno ucciso sessanta ragazzi innocenti, l'AIDS non esiste, i biocarburanti sono il male (ma forse a guardar meglio sono il bene), i cellulari cucinano le uova e c'è un uomo in Italia che cura il cancro da anni nel silenzio dei media, controllati anche loro, guarda caso,
dalle case farmaceutiche. Quanto al programma del MoVimento (citazione
d'obbligo: "Ma tu l'hai letto il programma?") la scienza
e la ricerca semplicemente non ci sono. Certo, ci sono i famosi punti wi-fi per tutti, lezioni
universitarie e riunioni politiche in streaming (cosa, quest'ultima, che sembra non riuscire molto bene agli eletti) e
naturalmente le immancabili energie pulite. Tuttavia questi punti riguardano l'uso della tecnologia, che non è la stessa cosa della scienza. Senza considerare che si possono contare sulla punta delle dita di una mano monca e sono
incredibilmente vaghi e inconcludenti (come tutto il programma del resto, ma
lasciamo perdere) quando non apertamente in contrasto con altri punti, come
quello sugli incentivi all'utilizzo dei combustibili fossili.
Perché
Grillo non propugna una civiltà tecnologico-scientifica ma, come tutti i
nostalgici, propugna un ritorno al passato. Quel passato mitico, l'età
dell'oro, quando i prati erano verdi e i cieli liberi dall'inquinamento (anche
quello delle scie chimiche), quando l'uomo prendeva dalla natura solo quello che gli serviva per vivere e non predava indiscriminatamente portando migliaia
di specie animali all'estinzione. E soprattutto quando la società umana non era
organizzata in caste, non c'era divisione di compiti, tutti potevano fare tutto
e tutti in effetti facevano tutto, a turno, e tutti si aiutavano, vivendo in pace e armonia. Peccato che questo età non sia mai esistita. Ma questo è un
dettaglio ininfluente.
Come storico
tra l'altro mi affascina vedere che questo mito della società arcaica, che è nato
praticamente insieme alle società umane, viva ancora oggi nonostante tutto, e
nonostante tutte le evidenze storiche, antropologiche e paleoantropologiche che
lo smentiscono.
Questo
passato mitico si coniuga alla perfezione con l'unica tecnologia accettata da
Grillo: la rete. La rete permetterebbe a questi gruppi umani, totalmente
autosufficienti dal punto di vista energetico, alimentare, ecc... di scambiare
tra loro idee e costituire un governo collettivo mondiale, una specie di grande
agorà greca digitale dove gestire, tutti insieme e tutti concordemente, le
risorse e la propria vita.
Grillo è, insomma, definibile come un "homo
technologicus", ma ha con la tecnologia un rapporto quasi sciamanico:
il computer funziona e basta, come crescono gli alberi o cade la pioggia.
Grillo non è un uomo di scienza, al massimo è un tecnocrate. Non comprende la
scienza nella sua più intima natura: quella del gioco intellettuale, della
scoperta per la scoperta, del sapere per il gusto di sapere. "L'uomo
saggio non è un utensile", perle ai porci.
Né sembra accorgersi che dopo l'introduzione dei vaccini l'aspettativa di vita media è passata da circa cinquanta a circa ottant'anni.
Un'ultima cosa vorrei far notare: l'anti-modernismo di
Grillo è, nei fatti, soprattutto un comodo mezzo per individuare un nemico. Generalmente
questo nemico è un'entità senza volto che cerca di plagiare la gente per
spillarle denaro, case farmaceutiche che millantano di poter proteggere le
persone dalle malattie, compagnie OGM che privano gli agricoltori della
possibilità di riseminare parte del raccolto con la scusa di una presunta
"qualità superiore" delle loro sementi modificate o multinazionali
dei detersivi che vogliono vendere i loro prodotti altamente tossici, quando
invece bastano ceramiche e scorze di limone per fare il bucato. L'utopia nostalgica di Grillo (in questo
momento soprassederò al fatto che lui creda o meno in questa società utopica
del passato) è nei fatti uno straordinario collante elettorale, un modo per
dire: "Guarda, oh uomo: costoro ti hanno rubato il tuo diritto a vivere da
uomo, ti hanno chiuso in una gabbia dorata dove tu credi di essere felice, ma
dove non sei altro che una mucca per loro da mungere, finché non diverrai uno
scheletro rinsecchito. Allora ti getteranno via, e non per fare biomasse."
In tutto questo ovviamente c'è una speranza, perché ci sono uomini che sfidano
questi malvagi senza volto con le loro idee e le loro cure a costo zero e che
possono restituire all'uomo la sua dignità e sottrarlo agli artigli del nemico.
Questi uomini e queste donne veicolano il loro sapere attraverso la rete,
ovviamente, vero strumento di liberazione dell'umanità. Rete di cui il duo
Grillo&Casaleggio sono i profeti, gli unici che ne conoscono il verbo nella
sua forma pura i incorrotta e gli unici che sono qualificati a diffonderlo.
Se fossimo poi davvero delle persone interessate al tema
modernismo di facciata, anti-modernismo di cuore potremmo tirare fuori il
saggio di Umberto Eco sull'ur-fascismo, il fascismo eterno, e le sue
considerazioni riguardo alla tecnologia e al rapporto del regime con essa per
poi confrontarle con quanto appena detto sul MoVimento. Ma questo ci porterebbe
certamente a discorsi capziosi e faziosi e noi non vogliamo che pensieri simili
ci sfiorino. Perché noi ci facciamo scuba-diving in pensieri simili.
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