lunedì 1 aprile 2013

Il tecnocrate e la scienza



Beppe Grillo una volta non aveva un buon rapporto con la tecnologia, alcuni di noi ricordano ancora quando sfasciava computer a martellate sui palchi dei suoi spettacoli nel lontano 2000. Ora sembra che tutto sia cambiato: Grillo santifica la rete e tutti i suoi annessi come salvatori dell'umanità e promette un futuro in cui la tecnologia ci renderà la vita più semplice. Da luddista (per quanto il termine sia improprio) irriducibile a modernista impenitente.



Ma è davvero così?
Ovviamente no, altrimenti io non sarei qui a scriverci sopra né ci sarebbe qualcuno a leggere.

Questo perché Grillo non è un modernista, non lo è mai stato, e con ogni probabilità non lo sarà mai. Perché a Grillo la scienza non piace: ti complica la vita, ti costringe a ammettere la tua ignoranza e sta sempre lì ad infilarsi nella tua utopia bucolica. Significativo è che Grillo e il MoVimento sono pervasi da questa corrente anti-scientifica e oscurantista fino al midollo. In campagna elettorale sono stato informato che i detersivi possono essere rimpiazzati da una semplice palla di ceramica, che mia madre che si fa la mammografia regolarmente è solo un'allocca vittima delle case farmaceutiche, e che bisogna rifiutare dei vaccini, colpevoli di causare autismo nella peggiore delle ipotesi (o far diventare i bambini omosessuali) o di esser nulla di più che acqua fresca propinata in maniera truffaldina nella migliore. Grazie al MoVimento e alle sue "parlamentarie" ho scoperto con gioia che esistono donne eco-compatibili,  gente che si fa il detersivo in casa con piante di limoni e che dovrei bere il mio piscio, giusto per dare qualcosa da fare ai miei reni che altrimenti si annoiano. Anche andando a vedere cosa diceva anni fa Grillo ho potuto scoprire cose affascinanti: mentre gli voltavo le spalle pomodori OGM hanno ucciso sessanta ragazzi innocenti, l'AIDS non esiste, i biocarburanti sono il male (ma forse a guardar meglio sono il bene), i cellulari cucinano le uova e c'è un uomo in Italia che cura il cancro da anni nel silenzio dei media, controllati anche loro, guarda caso, dalle case farmaceutiche. Quanto al programma del MoVimento (citazione d'obbligo: "Ma tu l'hai letto il programma?") la scienza e la ricerca semplicemente non ci sono. Certo, ci sono i famosi punti wi-fi per tutti, lezioni universitarie e riunioni politiche in streaming (cosa, quest'ultima, che sembra non riuscire molto bene agli eletti)  e naturalmente le immancabili energie pulite. Tuttavia questi punti riguardano l'uso della tecnologia, che non è la stessa cosa della scienza. Senza considerare che si possono contare sulla punta delle dita di una mano monca e sono incredibilmente vaghi e inconcludenti (come tutto il programma del resto, ma lasciamo perdere) quando non apertamente in contrasto con altri punti, come quello sugli incentivi all'utilizzo dei combustibili fossili.

Perché Grillo non propugna una civiltà tecnologico-scientifica ma, come tutti i nostalgici, propugna un ritorno al passato. Quel passato mitico, l'età dell'oro, quando i prati erano verdi e i cieli liberi dall'inquinamento (anche quello delle scie chimiche), quando l'uomo prendeva dalla natura solo quello che gli serviva per vivere e non predava indiscriminatamente portando migliaia di specie animali all'estinzione. E soprattutto quando la società umana non era organizzata in caste, non c'era divisione di compiti, tutti potevano fare tutto e tutti in effetti facevano tutto, a turno, e tutti si aiutavano, vivendo in pace e armonia. Peccato che questo età non sia mai esistita. Ma questo è un dettaglio ininfluente.



Come storico tra l'altro mi affascina vedere che questo mito della società arcaica, che è nato praticamente insieme alle società umane, viva ancora oggi nonostante tutto, e nonostante tutte le evidenze storiche, antropologiche e paleoantropologiche che lo smentiscono.

Questo passato mitico si coniuga alla perfezione con l'unica tecnologia accettata da Grillo: la rete. La rete permetterebbe a questi gruppi umani, totalmente autosufficienti dal punto di vista energetico, alimentare, ecc... di scambiare tra loro idee e costituire un governo collettivo mondiale, una specie di grande agorà greca digitale dove gestire, tutti insieme e tutti concordemente, le risorse e la propria vita. 
Grillo è, insomma, definibile come un "homo technologicus", ma ha con la tecnologia un rapporto quasi sciamanico: il computer funziona e basta, come crescono gli alberi o cade la pioggia. Grillo non è un uomo di scienza, al massimo è un tecnocrate. Non comprende la scienza nella sua più intima natura: quella del gioco intellettuale, della scoperta per la scoperta, del sapere per il gusto di sapere. "L'uomo saggio non è un utensile", perle ai porci.

Né sembra accorgersi che dopo l'introduzione dei vaccini l'aspettativa di vita media è passata da circa cinquanta a circa ottant'anni. 
 
Un'ultima cosa vorrei far notare: l'anti-modernismo di Grillo è, nei fatti, soprattutto un comodo mezzo per individuare un nemico. Generalmente questo nemico è un'entità senza volto che cerca di plagiare la gente per spillarle denaro, case farmaceutiche che millantano di poter proteggere le persone dalle malattie, compagnie OGM che privano gli agricoltori della possibilità di riseminare parte del raccolto con la scusa di una presunta "qualità superiore" delle loro sementi modificate o multinazionali dei detersivi che vogliono vendere i loro prodotti altamente tossici, quando invece bastano ceramiche e scorze di limone per fare il bucato. L'utopia nostalgica di Grillo (in questo momento soprassederò al fatto che lui creda o meno in questa società utopica del passato) è nei fatti uno straordinario collante elettorale, un modo per dire: "Guarda, oh uomo: costoro ti hanno rubato il tuo diritto a vivere da uomo, ti hanno chiuso in una gabbia dorata dove tu credi di essere felice, ma dove non sei altro che una mucca per loro da mungere, finché non diverrai uno scheletro rinsecchito. Allora ti getteranno via, e non per fare biomasse." In tutto questo ovviamente c'è una speranza, perché ci sono uomini che sfidano questi malvagi senza volto con le loro idee e le loro cure a costo zero e che possono restituire all'uomo la sua dignità e sottrarlo agli artigli del nemico. Questi uomini e queste donne veicolano il loro sapere attraverso la rete, ovviamente, vero strumento di liberazione dell'umanità. Rete di cui il duo Grillo&Casaleggio sono i profeti, gli unici che ne conoscono il verbo nella sua forma pura i incorrotta e gli unici che sono qualificati a diffonderlo.
Se fossimo poi davvero delle persone interessate al tema modernismo di facciata, anti-modernismo di cuore potremmo tirare fuori il saggio di Umberto Eco sull'ur-fascismo, il fascismo eterno, e le sue considerazioni riguardo alla tecnologia e al rapporto del regime con essa per poi confrontarle con quanto appena detto sul MoVimento. Ma questo ci porterebbe certamente a discorsi capziosi e faziosi e noi non vogliamo che pensieri simili ci sfiorino. Perché noi ci facciamo scuba-diving in pensieri simili.

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